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Dizion. 5° Ed. .
LARDO.
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pag.79
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LARDO. Definiz: | Sost. masc. Grasso strutto, comunemente di maiale. – |
Esempio: | Giamb. Lat. Tes. 68: Tu farai una cisterna, che sia per lungo più che per largo, e sia ben murata in alto, e unta spesso di buon lardo cotto. |
Esempio: | Plut. Vit. 81: Trovò una fonte, e l'acqua di quella era grassa come lardo. |
Esempio: | Bocc. Lett. 20: Li romani eserciti.... niuno altro guernimento, per soddisfacimento della natura portavano, che un poco di farina per uno, con alquanto lardo. |
Definiz: | § I. Lardo, è anche Quella grossa falda di grasso, che cuopre tra la citte e la carne la parte superiore e laterale del maiale: più, comunemente Lardone. |
Definiz: | § II. Lardo vergine, dicesi Il fiore del lardo, che si coglie dalla prima cottura. |
Definiz: | § III. Avere il suo lardo in alcun che, vale Avere, o Trovare, il proprio gusto, la propria sodisfazione, in quella cosa. – |
Esempio: | Fag. Rim. 7, 59: In somma, se a partirvi eri più tardo, Voi vi trovavi a tutte queste scene, Ch'in vederle io per me c'ebbi il mio lardo. |
Definiz: | § IV. Colare il lardo da tutte le parti ad uno, ovvero Cascare il lardo dalle calcagna o dai talloni, vale Trovarsi costui nell'abbondanza d'ogni cosa, in auge, in ricchezza. – |
Esempio: | Nell. Iac. Vilupp. 1, 1: Non ci è nessuno spiantatello nel mondo, che colle parole non procuri far credere che gli cola il lardo da tutte le parti, quando è più asciutto dell'esca. |
Definiz: | § V. Dare il suo lardo ad uno, denota Dargli il dover suo, quel che si merita. – |
Esempio: | Nell. Iac. Gelos. disinv. 2, 8: O dove l'han trovato Gelindo? V. Per istrada; e gli han dato il suo lardo, non dubitate, perchè si era partito dalla conversazione senza dir nulla. |
Definiz: | § VI. Essere una palla, una pallina, di lardo, dicesi vezzeggiativamente ai bambini piccoli, grassi e prosperosi; e si dice anche di uccellini molto grassi. |
Definiz: | § VII. Friggere nel suo lardo, vale lo stesso che Cuocere, o Bollire, nel suo brodo; e Friggersi col proprio lardo, o nel proprio lardo, si trova per Essere a se stesso cagione di danno o pericolo. – |
Esempio: | Buonarr. Sat. 9, 277: Aver di pardo Gli occhi crediamo, e siam col piè sotterra, E spesso ci friggiam col nostro lardo. |
Definiz: | § VIII. Gettare il lardo a' cani, o Trarre, il lardo a' cani, vale Fare strazio della roba per troppa abbondanza che se ne abbia; e Non aver lardo da trarre a' cani, vale Non vivere in tanta abbondanza da poter gettar via. – | Esempio: | Alam. L. Fior. 1, 3: Non se ne vada; e dove? forse che a Roma, e che a Napoli Si getta il lardo a' cani per loro, che tanti oggi ve ne sono, Che molti di loro di fame, o nello spedale, si muoiono? |
Esempio: | Varch. Suoc. 4, 5: M'hanno più tosto fatto insospettire, che altro; oggi non si getta il lardo a' cani. |
Esempio: | Borgh. V. Lett. IV, 4, 168: Sabato si vendè il grano ragionevole a lire 4 lo staio;.., pur non ci si getta il lardo a' cani; chè ci è de' poveri. | Esempio: | Cecch. Masch. 4, 5: lo disegno affrontar mona Adriana, Che so che non ha punto punto di Lardo da trarre ai cani; e le vo' dare Ottanta o cento scudi d'oro in mano. |
Definiz: | § IX. Nuotare, Stare, o simili, nel lardo, si dice del Vivere in mezzo all'abbondanza d'ogni cosa bisognevole, d'ogni bene, e simili. – |
Esempio: | Bellinc. Rim. F. 2, 89: Se le vivande triste fussin buone, No' potremmo notar quassù nel lardo. |
Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 27, 78: Il vizio... trionfa, e geme Virtude...; e la malizia e l'ignoranza Stanno nel lardo, e si grattan la panza (qui figuratam.). |
Definiz: | § X. Trovasi per Essere immerso nelle contentezze, nei piaceri, nelle soddisfazioni, e simili. – | Esempio: | Pulc. L. Morg. 24, 168: Or se qui Ganellon nel lardo nuota, E 'l zucchero trabocca alla caldaia, Per discrezion, lettore, intendi e nota. |
Definiz: | § XI. Andare alla gatta pel lardo. – | V. Gatta, § X.
Definiz: | § XII. Tanto va la gatta al lardo Che ci lascia lo zampino. – | V. Gatta, § XXXIX.
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